The Walking Dead Scenario [SPOILER ALERT]

The Walking Dead

The Walking Dead Scenario [SPOILER ALERT]

Si è da poco conclusa la 6°  stagione, con un Rick per la prima volta genuinamente demoralizzato e atterito (e chi non lo sarebbe?). Di fronte alla schiacciante superiorità dei Salvatori capeggiati dal carismatico Negan, l’ex vice sceriffo scopre un’amara verità: il mondo non gli appartiene, impotente, mentre assiste alla brutale esecuzione di uno dei suoi compagni (spero Eugenie).

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Ok, fatta la dovuta mezione, voglio passare alla vera riflessione di questo articolo: in un contesto estremo di sopravvivenza, in questo caso un’apocalisse zombie, è giusto abituarsi a privare altri essere umani della vita fino al punto di considerarlo un gesto quotidiano/normale? E’ risaputo, l’istinto di autoconservazione è molto forte, e in una situazione dove le risorse vitali scarseggiano, i morti ritornano in “vita” per cibarsi di te e  quel fragile sistema sociale sui cui si basavano i rapporti umani è ormai un ricordo del passato; non c’è da meravigliarsi che violenze e prevaricazioni dilaghino sovrane, su un tale inferno terrestre, ogni giorno può essere l’ultimo e come Rick suole ripetere: «Non ho più intenzione di rischiare».

Gruppo di Rick

Guardando da questa prospettiva sembra spontaneo, leggettimo, la cosa giusta da fare, stroncare i problemi sul nascere, sbarazzarsi senza troppo indugi di quella/e minaccia/e  alla propria incolumità e a quella dei propri cari. Per poi non parlare della possibilità di imbattersi, nella ricerca di un posto sicuro, in una comunità di cannibali (sospetto, sospetto quando ti offrono una succosa bistecca di benvenuto)…

Eppure, nonostante tutto, ci sono anche persone che scelgono di seguire la filosofia del vivi e lascia vivere, individui che reputano la vita una cosa preziosa, un sacro diritto che non spetta agli uomini di disporre, anche quando si tratta di psicopatici sanguinari, perché come sostiene Morgan: «La gente può cambiare». Prendere la vita altrui non è un atto che tutti possono compiere senza compromettere seriamente l’integrità del proprio io: il cambiamento prende forma gradualmente senza farsi notare, uccisione dopo uccisione, fino a diventare a propria insaputa qualcun altro… e chi ha la fortuna o sfortuna (dipende dai punti di vista) di realizzarlo, può essere talmente tormentato dalla propria coscienza da preferire la morte (vista come una liberazione), anziché uccidere per l’ennesima volta.

carol peletier in crisiLennie James as Morgan - The Walking Dead _ Season 6, Episode 1 - Photo Credit: Gene Page/AMC

Guardare The Walking Dead mi ha fatto riflettere in più di un’occasione… come mi comporterei se fossi realmente in un scenario del genere? Personalmente sono combattuto, delle volte ritengo che non si abbia altra scelta se non quella di “agire” senza esitazione, mentre in altre percepisco lo “sbaglio” che comporterebbe il seguire questa strada; ma d’altronde, non credo che fra i due ci sia un comportamento che si possa definire giusto. In ultima analisi, posso dire che sarà la stato d’animo del momento a influenzare la mia scelta.

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