(infiniti) mondi di possibilità

infiniti mondi di possibilità

(infiniti) mondi di possibilità

Quante volte guardiamo al passato con rimpianto o curiosità, e pensiamo a cose del tipo: “se solo fossi riuscito a…”, “se non avessi…”, “che cosa sarebbe accaduto, e quale sarebbe ora la mia situazione se…”; oppure quante volte fantastichiamo su un presente assimetrico ai nostri desideri e volgiamo le nostre speranze a un futuro a noi congeniale, e pensiamo: “quanto vorrei che/un…”. Tutto questo poiché, per quello che ne sappiamo, il corso della vita non ammette che un singolo ed irripetibile cammino da percorrere per ciascuno; di conseguenza, ogni increspatura che minaccia di stravolgere il verificarsi del nostro bene ideale, è sempre accompagnata da un’ondata di angoscia, d’intensità pari all’importanza del danno che viene avvertito e subito. Ma se le cose non stessero esattamente in questo modo?

universi paralleli

E se cioè l’ipotesi della sussistenza di universi paralleli/realtà alternative risultasse veritiera? Per chi non ne fosse a conoscenza, tale teoria prevede l’esistenza di un numero di mondi (di “Terre”per quel che ci interessa) equivalente ad ogni possibile svolgimento di eventi, in altre parole: esisterebbe un mondo per ogni modo in cui esso può realizzarsi. Alcuni rassomiglierebbero quello in cui viviamo, divergendo se non per qualche dettaglio, che comunque potrebbe tradursi in un flusso di avvenimenti assai differente, ad esempio uno in cui il presidente degli Stati Uniti d’America sia Hillary Clinton; altri sarebbero invece radicalmente diversi, così tanto da sembrarci inverosimili o alieni, come un mondo nel quale l’homo sapiens non abbia mai fatto la sua comparsa.

realtà alternativa

È davvero complicato concepire una tale schiera di realtà possibili: in pratica ogni scelta viene effettuata; ogni scenario attuato; “ogni storia, raccontata“. Detto questo, mi domando se sia plausibile affermare di vivere nel migliore dei mondi possibili, come sostenuto in passato da un celebre pensatore, ma chissà…

ogni scelta viene effettuata

Sarebbe in parte di conforto, se un giorno i fisici potessero confermare questa stravagante congettura (al di fuori di equazioni matematiche), perché quandanche qui le cose dovessero andare storte per me, avrei comunque la certezza che ad un’altro me toccherebbe un esito positivo (o un peggiore, se si vuole essere “maligni”)… Ma se a questa tesi si può guardare con occhi, per così dire, di ottimismo, qualcuno potrebbe vedere in ciò qualcosa di assolutamente costernante: ogni decisione presa (o che si prenderà), ogni azione compiuta, è inutile (o lo sarà), irrilevante, poiché esiste almeno una dimensione in cui quelle decisioni e quelle azioni non vengono mai ad essere…

Be’, magari il nostro essere non sarà dotato di valore universale, ma in fondo perché ce n’è dovrebbe importare? Noi abitiamo in questa versione di mondo/universo, e ciò che siamo e facciamo ha un significato e un effetto autentico in tale realtà.

multiverso

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