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Io non sono colui che sarò.

Jean-Paul Sartre – L’essere e il Nulla

In divenire

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Che  cosa posso dirle? Forse che io conosco qualche ragione di vivere? Io non sono disperato come lei perché non m’aspettavo gran che. Piuttosto, io sono… stupito, dinanzi a questa vita che mi viene data, data per niente.

Jean-Paul Sartre – La nausea

Aspettativa di vita

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Il signor Rollebon era mio socio: per esistere aveva bisogno di me, e io avevo bisogno di lui per non sentire la mia esistenza. Io fornivo la materia bruta; di questa ne avevo da vendere e non sapevo che farne: l’esistenza, la mia esistenza.

Jean-Paul Sartre – La nausea

Rollebon & Roquentin

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Mai come oggi ho provato così forte la sensazione d’essere senza dimensioni segrete, limitato al corpo, ai pensieri lievi che da esso affiorano come bolle. Costruisco i miei ricordi col mio presente. Sono respinto, abbandonato al presente. Il passato tenta invano di raggiungerlo: non posso sfuggire a me stesso.

Jean-Paul Sartre – La nausea

Eterno presente

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Questa bella voce mi piace non per la sua pienezza o per la sua tristezza, ma specialmente perché è l’avvenimento che tante note hanno preparato, tanto in anticipo, morendo per farle nascere. E tuttavia sono inquieto; basterebbe così poco perché il disco s’arrestasse: che si spezzasse una molla, che il cugino Adolfo avesse un capriccio. Com’è strano, com’è emozionante che questa durezza sia così fragile. Nulla può interromperla e tutto può spezzarla.

Jean-Paul Sartre – La nausea

Una fragile durezza

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Io sono libero di trovare o no di mio gusto l’aragosta americana, ma se non amo gli uomini sono un miserabile e non c’è posto per me sotto il sole. 

Jean-Paul Sartre – Il muro

Erostrato

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