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Qui, come a Grassano, come in tutti gli altri paesi della Lucania, dove i galantuomini che non hanno potuto, per incapacità o povertà, o matrimoni precoci, o interessi da tutelare, o per una qualunque necessità del destino, emigrare ai paradisi di Napoli o Roma, trasformano la propria delusione e la propria noia mortale in un furore generico, in un odio senza soste, in un perenne risorgere di sentimenti antichi, e in una lotta continua per affermare, contro tutti, il loro potere nel piccolo angolo di terra dove sono costretti a vivere.

Carlo Levi – Cristo si è fermato a Eboli

Galantuomini

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Genoma, chiedo venia…

genoma ti chiedo venia...

Genoma, chiedo venia…

Genoma o patrimonio/corredo genetico (o, in estrema sintesi, DNA): complesso dei geni di un individuo.

Riuscite per caso a imbroccare perché mai dovrei porgere delle scuse ai miei beneamati cromosomi?

Il fatto è che un tantino di pena me la fanno… voglio dire… sono giunti, dalla notte dei primi uomini, da territorio in territorio, di regione in regione, di Paese in Paese, di oceano in oceano, di emisfero in emisfero; di corpo in corpo, di generazione in generazione; per cataclismi, inondazioni, carestie, pandemie, fiere selvatiche; per guerre, massacri, saccheggi, rivoluzioni; fino a me.

A tutti gli effetti si può parlare di un esodo di portata biblica. Ma un viaggio, per quanto grandioso, è destinato a terminare, no?

Ripeto, a rifletterci sopra, uno, credo, non possa fare a meno di provare uno straccio di dispiacere, di rincrescimento… però è arrivato il capolinea. La lotta è finita. È tempo di morire.

Come si sarà da mo’ capito: non ho intenzione di trasmettere e perciò propagare, perlomeno non volontariamente, ulteriormente i geni in mia dotazione (ecco una delle singolarità che ci mette davvero in mostra, come specie: possiamo persino disertare l’istinto biologico…). Perché? Perché non mi va.

Riconosco l’eccessiva laconicità della risposta, che certamente non può contentare, ma, allo stato attuale delle cose, è ciò che di meglio posso fornire… magari un giorno di questi avrò io stesso delle idee più chiare a riguardo, da avanzare come supporto e spiegazione a ciò che per il momento non è altro che un responso di pancia.

Nel frattempo genoma, chiedo venia…

P.S. Siamo tutti geneticamente imparentati!

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Vinceremo se possiamo, e lo accetteremo se non riusciamo, ma non sai mai dove potresti arrivare se prima non corri. Devi correre la tua corsa. Non m’importa quante volte dicono che non può essere fatto. Non vivrò il resto della mia vita nel rimpianto e qualunque cosa accada, vivremo ogni giorno con gioia.

Penny Chenery

Corri la tua corsa

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Sul filo del rasoio

Sul filo del rasoio

Sul filo del rasoio

Già, sul filo del rasoio.

 Non c’è espressione migliore per descrivere la Vita poiché in ogni attimo ha luogo un’incessabile “lotta” senza quartiere (in senso letterale, del tipo: in ogni angolo dell’universo),  una lotta di assestamento, una lotta tra forze contrapposte, fra status antitetici, per stabilire  un (transitorio) equilibrio di sistema o meglio, per stabilire un sistema.

E qualunque sistema (all’incirca), micro o macro, naturale od artificiale, organico o inorganico, materiale o immateriale; altresì quando possegga una parvenza di granitica solidità, è un sistema sostanzialmente in bilico, non obbligatoriamente ed immediatamente tra la vita e la morte , ma che con tutta probabilità oscilla fra una condizione favorevole e una sfavorevole: poco basta per scombussolare l’armonia vigente, a volte così poco da sconfinare nell’assurdo e perché no, nell’esilarante…

Un’esistenza al limite.

La realtà sembra trarre il suo fondamento dal conflitto degli opposti, ed essa può essere vista come un strabiliante e insieme angosciante numero, e che numero, di equilibrismo, dove appunto bisogna in ogni momento bilanciare il proprio centro di gravità e cioè trovare l’equilibrio.

Forse a Dio non piace giocare ai dadi, ma di certo è un appassionato di funambolismo (almeno da spettatore)…

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